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Patrimonio edilizio europeo

Ecco il progetto per l’efficientamento

22/11/2022 Autore: GMC

Si chiama REHOUSE ed è il progetto europeo per il patrimonio edilizio dei Paesi dell’Europa. L’obiettivo è quello di raggiungere l’efficientamento attraverso soluzioni di risparmio energeticosicurezza antisismicacomfort abitativo e generazione decentralizzata di energia rinnovabile

Il progetto europeo REHOUSE (Renovation packagEs for HOlistic improvement of EU's bUildingS Efficiency, maximizing RES generation and cost-effectiveness), finanziato con 10 milioni di euro dal programma Horizon Europe e coordinato dal Cartif Technology Centre di Madrid, partecipano complessivamente 25 partner, tra cui in Italia Enea, Università della Basilicata, Rina Consulting, Tera, Steel tech, R.I. e Pedone Working

In cosa consiste il progetto europeo REHOUSE

Ma come si svilupperà il progetto europeo REHOUSE per l’efficientamento del patrimonio edilizio? Secondo quanto riportato da una nota Enea, “nel corso dei prossimi quattro anni, il progetto svilupperà soluzioni innovative per ristrutturazioni edilizie sempre più efficienti, economiche e sostenibili, che saranno applicate su quattro edifici situati in altrettanti Paesi europei (Italia, Grecia, Francia e Ungheria)”. L’Italia dunque sarà uno dei Paesi in cui verrà messo in pratica il progetto.

Il progetto europeo REHOUSE in Italia

In Italia l’Enea si occuperà del dimostrativo italiano, un edificio popolare di Margherita di Savoia in Puglia, in cui verranno applicate le innovazioni tecnologiche sviluppate in collaborazione con gli altri partner italiani e con la supervisione della Regione Puglia.

Saranno due le strutture Enea che parteciperanno al progetto REHOUSE: il dipartimento di Efficienza Energetica, che coordinerà le attività tecniche, e il dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali, che sarà coinvolto nella valutazione della resistenza del calcestruzzo in opera e del monitoraggio microclimatico indoor.

Il dipartimento di Efficienza Energetica si occuperà della diagnosi energetica dell’edificio pilota e fornirà supporto tecnico ad ARCA Capitanata, l’Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare, nella predisposizione dei bandi di gara per la realizzazione dei lavori. Il dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali si occuperà dell’analisi del ciclo di vita delle prestazioni ambientali delle soluzioni progettuali individuate a livello di edificio e di pacchetto prefabbricato.

Come spiegato dalla nota Enea, “le soluzioni adottate che si dimostreranno efficaci saranno incluse in specifiche linee guida finalizzate alla replicabilità dell’approccio utilizzato per raggiungere due obiettivi europei: raddoppiare nei prossimi 10 anni l’attuale tasso annuale di ristrutturazione (pari a circa l’1%) e centrare il traguardo di ‘zero emissioni’ entro il 2050”.

Ma perché è importante l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio? Secondo quanto ricordato dall’Enea, “attualmente in Italia il settore residenziale è responsabile di circa il 30% dei consumi finali di energia e del 12% delle emissioni dirette di CO2 dovuto essenzialmente alla climatizzazione degli ambienti e all’utilizzo di acqua calda sanitaria. A livello europeo il consumo energetico del parco immobiliare europeo ammonta a circa il 40% ed è responsabile del 36% delle emissioni di gas serra”.
 

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